Il Piano Operativo di Sicurezza (POS): cos’è e a cosa serve
Questo strumento deve essere redatto dal datore di lavoro dell’impresa esecutrice e rappresenta una guida operativa indispensabile per una corretta gestione della sicurezza, con particolare attenzione ai rischi specifici legati alle lavorazioni svolte.
I contenuti minimi del POS
Dati identificativi dell’impresa esecutrice
Il POS deve contenere le informazioni dettagliate sull’impresa esecutrice, tra cui:
- Il nome del datore di lavoro, l’indirizzo e i riferimenti telefonici della sede legale e degli uffici di cantiere.
- La descrizione dell’attività svolta in cantiere, con particolare attenzione alle singole lavorazioni affidate a eventuali lavoratori autonomi subaffidatari.
Inoltre, è necessario indicare i nominativi delle figure responsabili per la sicurezza, come:
- Gli addetti al pronto soccorso, antincendio ed evacuazione, e il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, se eletto.
- Il medico competente (quando richiesto).
- Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP).
- Il direttore tecnico di cantiere e il capocantiere.
Anche il numero e le qualifiche dei lavoratori presenti in cantiere devono essere riportati, specificando il loro ruolo e le mansioni svolte.
Attività di cantiere e modalità operative
Il POS deve fornire una descrizione chiara delle attività previste in cantiere, includendo:
- Le modalità organizzative e i turni di lavoro.
- L’elenco dettagliato delle attrezzature utilizzate, come ponteggi, macchine, impianti e opere provvisionali di rilievo.
- L’elenco delle sostanze pericolose impiegate, corredato dalle relative schede di sicurezza.
Questi dettagli consentono di pianificare le lavorazioni in modo sicuro ed efficiente, prevenendo eventuali rischi derivanti dall’utilizzo di attrezzature o sostanze.
Misure preventive, DPI e formazione
Un elemento fondamentale del POS è l’individuazione delle misure preventive e protettive adottate dall’impresa. Queste devono essere:
- Integrative rispetto a quelle già contenute nel PSC (Piano di Sicurezza e Coordinamento), quando presente.
- Specifiche per i rischi connessi alle attività svolte in cantiere.
Il POS deve inoltre includere:
- L’elenco dei dispositivi di protezione individuale (DPI) forniti ai lavoratori.
- La documentazione relativa alla formazione e all’informazione erogata ai dipendenti, garantendo che siano consapevoli dei rischi e preparati ad affrontarli.
Relazione tra POS e PSC
Quando nel cantiere operano due o più imprese, il Coordinatore per la Sicurezza è tenuto a redigere un Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC). In questo caso, il POS deve essere conforme al PSC e integrarne le indicazioni, se richiesto.
Il Coordinatore per la Sicurezza in fase di Esecuzione (CSE) è inoltre responsabile dell’aggiornamento del PSC, basandosi sui contenuti del POS fornito dall’impresa esecutrice.
Le sanzioni per la mancata redazione del POS
La mancata redazione del POS comporta una sanzione amministrativa di 5.000 euro. Questo sottolinea l’importanza attribuita a questo documento dalla normativa vigente, sia in termini di prevenzione che di tutela della sicurezza nei cantieri.
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